"Caso Chiodi", la posizione dell'Ordine dei giornalisti

La verifica attenta di una notizia, prima della sua diffusione, rappresenta l’abbicci della professione giornalistica. Il semplice rincorrersi di “voci” non giustifica la diffusione di notizie senza il preventivo, necessario riscontro: nel dubbio, è meglio non diffondere una notizia incerta che rischiare di diffonderne una non veritiera, perché alla base della nostra professione esiste sì il diritto “insopprimibile dei giornalisti alla libertà di informazione e di critica” ma limitato “dall’osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui”. Così come è obbligo dei giornalisti “il rispetto della verità sostanziale dei fatti”. Le notizie diffuse sul conto del presidente della Regione, Gianni Chiodi, non sembrano rispondere a questi elementari e basilari doveri professionali dei giornalisti, ed ha quindi ragione di dolersene pubblicamente.

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