Approvata dal Consiglio nazionale l’8 novembre 2011 e dedicata a Pierpaolo Faggiano (il giornalista precario che si è tolto la vita nel giugno scorso), la Carta di Firenze (dal nome della città dove è stato stilata) è stata promulgata per garantire un maggior riconoscimento e rispetto della dignità e della qualità professionale di tutti i giornalisti, dipendenti o collaboratori esterni e freelance.
Il primo diritto del giornalista è la tutela della sua autonomia che in caso di precarietà lavorativa, fenomeno sempre più espansione, è troppo spesso lesa da inadeguate retribuzioni, da politiche aziendali più attente al risparmio economico che ad investimenti editoriali e qualità finale del prodotto giornalistico. Ma anche da scelte di organizzazione del lavoro da parte di colleghi giornalisti collocati in posizioni gerarchicamente superiori.La più importante novità del documento riguarda, infatti, i rapporti di collaborazione e solidarietà tra giornalisti, ossia la responsabilizzazione – in senso deontologico – di chi riveste un ruolo di coordinamento del lavoro giornalistico.