L'Odg a Piccone: sull'informazione "inquinata" dica quel che sa

Il diritto del senatore Filippo Piccone di difendere in ogni sede la propria onorabilità è fuori discussione, così come è fuori discussione il suo diritto di replicare agli articoli di stampa che riguardano la sua persona o di chiedere la rettifica di eventuali notizie inesatte.Meno apprezzabile, invece, è che lo stesso senatore – nel corso della conferenza stampa convocata ieri – si sia lasciato andare ad apprezzamenti “personalizzati” su giornalisti e testate, ipotizzato l’esistenza di generici circuiti mediatici ostili a lui e alla sua parte politica, minacciando di rivelare informazioni scottanti in suo possesso. Se il senatore Filippo Piccone ha elementi per denunciare fatti e situazioni gravemente lesivi dell’autonomia professionale dei giornalisti, o se conosce situazioni e circostanze che possono inquinare gravemente il diritto dei cittadini ad una libera informazione, dica quello che sa, ma adesso. Altrimenti, è lecito sospettare che il ricorso allusivo a dossier che però non si svelano mai, altro non sia che fumo gettato negli occhi della pubblica opinione, al solo scopo di evitare la pubblicazione delle notizie sgradite.

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